Simon Cowell creatore di X Factor parla del talent show in un’intervista rilasciata a La Repubblica: il cinquantaduenne produttore inglese è certo che la sua creatura abbia del potenziale straordinario, in parte ancora inespresso, poi aggiunge:
X Factor è una competizione canora con qualcosa in più, cantanti sconosciuti a confronto. Mi piace l’idea che un ragazzino possa competere con un cinquantenne o con un gruppo vocale, che debba fare audizioni davanti a un pubblico, che è il quinto giudice della nostra gara. E l’ho chiamato X Factor perché non è il talento o la bravura a creare una star, ma qualcos’altro. Puoi non avere la migliore voce o non essere bello, ma avere qualcosa che ti definisce come star.
Cowell definisce gli elementi del successo planetario di X Factor:
Alcuni propriamente televisivi: le luci, la regia, la tensione che si crea con i giudici e il pubblico. E il fatto che nulla, come nella vita vera, è perfetto o finto.
L’ultima riflessione riguarda i risultati dell’attuale versione italiana proposta da Sky:
Sono soddisfatto, ha una sua personalità e sta ottenendo grandi riscontri, soprattutto se messi in relazione con il fatto che va in onda su una pay-tv e con un pubblico più colto.
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