Continua la querelle a distanza fra Fedez e Maurizio Gasparri e le cose sembrano degenerare in seguito a un tweet pubblicato dal vice presidente del Senato.
Gasparri aveva insultato Fedez definendolo un “coso colorato” e in difesa del giovane rapper era intervenuta una sua fan.
Il coso colorato è una persona pulita e umile, a differenza tua che sei sporco e te la credi perché sei un deputato.
Aveva scritto la ragazza pubblicando una foto accanto al suo idolo.
Inappropiata la risposta di Gasparri.
Meno droga, più dieta, messa male.
Facendo riferimento al peso della ragazza che è stata prontamente difesa da Fedez.
Che il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri mi insulti per il mio aspetto, esibendo un’ignoranza e dei limiti intellettuali imbarazzanti per un uomo nella sua posizione, mi importa poco. Non mi sorprende. Che l’Onorevole usi i medesimi metodi squallidi, prepotenti e vessatori nei confronti di una ragazzina però, mi fa sinceramente paura. Sicuramente i problemi della Nazione in questo momento sono altri. Sicuramente Gasparri non verrà punito in nessun modo per questa oscena esibizione di arroganza. Ma sono piccoli episodi come questi a essere rivelatori della superbia senza fine e dell’animo ghiacciato con cui molti uomini di potere pensano ai cittadini. Sono piccoli episodi come questi che illuminano a giorno la mania di onnipotenza, l’ego debordante e la mancanza totale di senso di colpa che affligge taluni tristi personaggi. Io da solo non posso fare molto. Ma voglio fare l’unica cosa concreta che mi sembra possibile: se la ragazza insultata dal vice presidente del Senato, decidesse di rivalersi tramite vie legali, io sarò felice di sostenere il costo dell’azione. Non per dispetto. Non per vendetta. Per ottimismo. Perché non ce la faccio più a leggere quotidianamente di queste persone. Fa nulla se poi qualcuno avrà da dire che insisto a voler fare politica e a volermi occupare di cose che non mi riguardano da vicino. Per me il rispetto, in particolar modo da parte di chi detiene il potere, è la base della democrazia rappresentativa e della società civile stessa. Altrimenti serve a poco sdegnarsi e stupirsi dei ragazzini torturati negli autolavaggi e fare le campagne ministeriali anti bullismo. Io non ce la faccio a considerare un atto di violenza come qualcosa che non mi riguardi. Non è politica. È solo buon senso.
Ha scritto il giudice di X Factor 8.